Il 2 marzo scorso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legge 39 che contiene diposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, al cui interno si trova il Piano Transizione 5.0. Sono riconosciuti crediti d’imposta per le imprese che nel 2024 e nel 2025 effettueranno interventi di ristrutturazione e innovazione, con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici.
Tra le attività soggette ad agevolazione ci sono gli investimenti in impianti per la produzione autonoma di energia da fonti rinnovabili per autoconsumo. Le biomasse sono escluse, mentre gli impianti con capacità di accumulo dell’energia prodotta sono inclusi.
Il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 35% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, mentre scende al 15% del costo per quelli dai 2,5 milioni ai 10 milioni di euro. Scende al 5% per investimenti dai 10 milioni ai 50 milioni per anno, per ciascuna impresa beneficiaria. Per gli investimenti effettuati mediante contratti di locazione finanziaria, si assume il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni.
In merito agli impianti fotovoltaici sono ammissibili solo quelli con pannelli prodotti negli Stati membri dell’Unione europea con un’efficienza pari al 21,5%. Anche i moduli fotovoltaici sono ammessi sempre che siano prodotti negli Stati europei e con un’efficienza di cella almeno pari al 23,5%. Il beneficio spetta anche nel caso di moduli europei e composti da celle bifacciali a eterogiunzione di silicio o tandem prodotte nell’Unione europea con un’efficienza di cella almeno pari al 24%.
Gli investimenti in impianti che utilizzano pannelli con efficienza di cella almeno pari al 23,5% o con celle bifacciali con efficienza almeno pari al 24% contribuiscono a determinare la base per il calcolo del credito d’imposta, con un importo pari rispettivamente al 120% e al 140% del loro costo.
Sono 6,3 miliardi di euro le risorse che il Piano Transizione 5.0 prevede di stanziare e a cui si aggiungono 6,4 miliardi già previsti dalla legge di bilancio, per un totale di circa 13 miliardi nel biennio 2024-2025.
I crediti d’imposta saranno proporzionali alla spesa sostenuta per gli investimenti in nuovi beni materiali e immateriali funzionali all’attività aziendale. Condizione base è che si raggiunga una riduzione dei consumi energetici del 3% (o del 5% se calcolata sul processo interessato dall’investimento). Sono previste maggiorazioni per risparmi energetici superiori ai requisiti minimi. Il provvedimento include anche casi di esclusione dai benefici, come la liquidazione o il fallimento dell’impresa, o l’imposizione di sanzioni interdittive.
l beneficio potrà essere fruibile esclusivamente in compensazione tramite F24, presentato sui canali dell’Agenzia delle Entrate. Per accedere si dovrà presentare la documentazione telematica basata su un modello fornito dal GSE. Maggiori informazioni saranno contenute nel decreto attuativo che sarà emanato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto legge. Inoltre, questo decreto legge dovrà essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni.