A Padova i due terzi delle polveri sottili arrivano dalle caldaie domestiche

Un problema ambientale che pesa sulla città

Secondo i dati dell’Ispra, circa il 65% delle polveri sottili prodotte a Padova proviene dagli impianti residenziali: caldaie per il riscaldamento domestico, gas utilizzato per cucinare e per la produzione di acqua calda. La situazione è aggravata dalla conformazione geografica del bacino padano, che con l’assenza di forti venti e la chiusura naturale tra Alpi e Appennini ostacola la dispersione degli inquinanti. Il risultato è una concentrazione elevata di particolato, con impatti negativi sulla salute e sulla qualità della vita dei cittadini.

Caldaie vecchie e insicure

Il problema non riguarda solo l’ambiente ma anche la sicurezza. A Padova, oltre il 30% delle caldaie ha più di 15 anni e almeno 46mila impianti, pari al 10%, appartengono ancora a una “vecchia generazione”. Questi sistemi non solo sono meno efficienti e più inquinanti, ma presentano anche maggiori rischi di malfunzionamento. Una manutenzione puntuale diventa quindi indispensabile per verificare il grado di sicurezza degli impianti e prevenire potenziali incidenti domestici.

Padova tra le città più inquinate d’Italia

Il report Mal’Aria 2025 di Legambiente colloca Padova al terzo posto tra le città italiane più inquinate da PM10, dopo Verona e Cremona, ma davanti a grandi centri come Milano e Catania. Un primato negativo che riflette la necessità di politiche mirate per favorire la sostituzione degli impianti più obsoleti e per incentivare soluzioni tecnologiche moderne, capaci di ridurre le emissioni. Nonostante i progressi fatti negli ultimi anni, la qualità dell’aria resta una delle principali emergenze ambientali per il territorio.

La “Giornata dell’Impiantista”

In questo contesto si inserisce la nona edizione della Giornata dell’Impiantista, organizzata da Cna Padova e Rovigo. L’evento ha offerto alle imprese del settore un’occasione di confronto e aggiornamento sulle nuove tecnologie, sulle normative e sulle sfide di mercato. Il comparto dell’impiantistica nella sola provincia di Padova impiega circa 10.400 lavoratori e comprende oltre 3.200 aziende tra installazioni elettriche, idrauliche e di climatizzazione. Una realtà economica strategica che ha un impatto diretto sia sulla sostenibilità ambientale che sul benessere delle famiglie.

Le richieste di Cna: incentivi per la sostituzione

«Ridurre gli incentivi per la sostituzione delle caldaie è un errore» – ha dichiarato Luca Montagnin, presidente di Cna Padova e Rovigo – sottolineando come i costi di acquisto e installazione di impianti moderni siano aumentati a causa dell’inflazione, del prezzo delle materie prime e dei componenti. Le famiglie faticano sempre di più ad affrontare queste spese, nonostante i vantaggi in termini di bollette più leggere e aria più pulita. Per questo motivo Cna chiede al Governo di reintrodurre almeno un 50% di incentivi fiscali e invita i candidati regionali a esprimere maggiore attenzione a un settore cruciale per l’ambiente e per la salute pubblica.

Formazione e sicurezza al centro

Per Daniele Donà, presidente degli impiantisti Cna Padova, la sicurezza dipende dalla preparazione dei tecnici: «Avere operatori qualificati e costantemente aggiornati è fondamentale per garantire impianti sicuri ed efficienti». Cna è da anni impegnata in percorsi di formazione e aggiornamento, accompagnando le imprese nella transizione verso tecnologie più complesse ma anche più performanti e sostenibili. La Giornata dell’Impiantista rappresenta così un appuntamento importante non solo per condividere esperienze, ma anche per rafforzare le competenze e la sensibilità ambientale di un settore che può fare la differenza per il futuro di Padova.

Per approfondire il tema, rinnoviamo l’invito a contattare lo Sportello Energia del Comune di Padova prenotando un appuntamento telefonico con una consulente o un consulente qualificato.

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