
Dal 1° luglio è entrata in vigore una nuova bolletta dell’energia, pensata per offrire maggiore trasparenza nella lettura dei costi e rendere più comprensibili le voci che compongono il totale da pagare. Tuttavia, questa novità non sembra rispondere alla principale preoccupazione di famiglie e imprese, che non riguarda tanto la forma del documento quanto il suo contenuto economico. In un momento in cui il caro energia continua a colpire con forza, gli importi indicati nelle bollette di luce e gas sono percepiti come sempre più insostenibili. I costi elevati, infatti, sono diventati una fonte di forte disagio e un freno concreto alla capacità di spesa delle famiglie e alla competitività delle imprese. La trasparenza, pur importante, non basta più: servono interventi incisivi per affrontare un problema che si è ormai cronicizzato.
Negli ultimi anni, l’Europa e l’Italia hanno vissuto una crisi energetica senza precedenti, alimentata da gravi tensioni geopolitiche. La guerra in Ucraina ha rappresentato la prima grande scossa per i mercati energetici, ma successivamente anche il conflitto tra Hamas e Israele e le recenti tensioni con l’Iran hanno contribuito a rendere instabile e imprevedibile il quadro internazionale. In questo contesto, il prezzo di gas e energia elettrica ha subito forti impennate, trasformando una questione emergenziale in un problema strutturale. I rincari hanno colpito trasversalmente cittadini e imprese, acuendo le disuguaglianze sociali ed economiche e mettendo a dura prova il tessuto produttivo italiano. Il caro energia è così diventato una delle principali minacce alla tenuta del sistema economico nazionale, imponendo una riflessione urgente sul modello energetico europeo.
Una delle questioni più critiche riguarda il peso degli oneri di sistema sulle bollette. Secondo Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Ascom Padova, gli oneri generali di sistema rappresentano circa il 26% del costo complessivo delle bollette elettriche per le attività del terziario. Si tratta di una cifra significativa, che grava pesantemente sulle imprese già messe in difficoltà dall’inflazione e dalla contrazione dei consumi. Questa situazione, sottolinea Bertin, è diventata insostenibile e richiede un deciso cambio di passo da parte delle istituzioni. Occorrono politiche strutturali capaci di intervenire in modo diretto sui costi e di rilanciare la competitività del sistema produttivo italiano, soprattutto in settori ad alta intensità energetica. In assenza di interventi mirati, il rischio è quello di assistere a un ulteriore indebolimento dell’intero comparto economico nazionale.
Bertin evidenzia anche la necessità di un ripensamento radicale delle politiche energetiche europee. Serve un vero mercato unico dell’energia a livello continentale, in grado di superare le attuali frammentazioni e inefficienze. Per essere efficace, questo mercato dovrebbe rispettare il principio della neutralità tecnologica, valorizzando tutte le fonti disponibili – dalle rinnovabili al nucleare – in base alle specificità dei diversi Paesi. Un approccio inclusivo e flessibile permetterebbe di affrontare meglio le crisi, garantendo stabilità e sicurezza energetica. Tuttavia, secondo Bertin, l’Unione Europea continua a muoversi con lentezza e incertezza su questi temi, lasciando spesso gli Stati membri senza strumenti adeguati per fronteggiare emergenze di portata internazionale.
Infine, l’Italia ha bisogno di adottare scelte strategiche non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sociale ed economico. Per contrastare il caro energia in modo concreto, è necessario abbandonare le logiche ideologiche e puntare su un mix energetico equilibrato e moderno. Secondo Bertin, tra le soluzioni più promettenti ci sono l’idrogeno sostenibile, il nucleare di nuova generazione, l’espansione delle fonti rinnovabili e il miglioramento dell’efficienza delle reti. Solo con una visione a lungo termine sarà possibile garantire energia accessibile, sicura e pulita. Il caro energia rappresenta oggi una sfida centrale per il sistema Paese, e affrontarla in maniera efficace significa lavorare su tre fronti prioritari: ridurre l’incertezza, abbattere i costi e varare misure strutturali che assicurino stabilità e competitività.
Per approfondire il tema, rinnoviamo l’invito a contattare lo Sportello Energia del Comune di Padova prenotando un appuntamento telefonico con una consulente o un consulente qualificato.