Da settembre i nuovi incentivi per auto elettriche: fino a 11mila euro per i privati, 20mila per le microimprese

Tornano a settembre — salvo ulteriori rinvii — gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche, una misura attesa da mesi sia dai consumatori che dagli operatori del settore. Il Governo ha annunciato un piano da 597 milioni di euro, destinato a sostituire oltre 39mila veicoli inquinanti con altrettanti modelli a zero emissioni. L’iniziativa, illustrata dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto durante un question time alla Camera, rappresenta un tassello importante nella strategia di transizione ecologica del settore automotive. In Italia, tuttavia, la strada da percorrere è ancora lunga: nel primo trimestre 2025, le immatricolazioni di auto elettriche hanno rappresentato solo il 5% del totale, contro una media europea del 17%.

Gli Ecobonus 2025 saranno strutturati per favorire l’equità sociale e incentivare maggiormente le fasce di reddito più basse. I contributi potranno arrivare fino a 11mila euro per le famiglie con ISEE inferiore a 30mila euro e fino a 9mila euro per quelle con ISEE fino a 40mila euro. La misura è riservata esclusivamente ai veicoli elettrici, lasciando fuori tutte le altre motorizzazioni, comprese le ibride. Resterà probabilmente obbligatoria la rottamazione di un’auto inquinante, mentre il prezzo massimo del veicolo acquistabile non è ancora stato ufficializzato: le indiscrezioni parlano di un tetto compreso tra 35mila e 45mila euro. Il decreto attuativo chiarirà questi dettagli nelle prossime settimane.

💡 Come prepararsi in anticipo per gli incentivi 2025
La disponibilità di fondi sarà limitata e, come accaduto in passato, è prevedibile una vera e propria corsa alle prenotazioni non appena la piattaforma sarà attiva. Per evitare di restare esclusi, è fondamentale agire con anticipo seguendo alcune mosse chiave:

  • Richiedere l’attestazione ISEE aggiornata
  • Verificare la disponibilità di un veicolo da rottamare conforme ai requisiti
  • Informarsi sui modelli elettrici disponibili presso diversi marchi
  • Prenotare un test drive dal concessionario di fiducia
    Questi passaggi, svolti prima del via ufficiale, permetteranno di risparmiare tempo prezioso e massimizzare le possibilità di accedere al bonus.

Gli incentivi non saranno rivolti unicamente ai privati: anche le microimprese potranno beneficiarne per l’acquisto di veicoli commerciali elettrici delle categorie N1 e N2. In questo caso, il contributo potrà coprire fino al 30% del valore del mezzo, con un tetto massimo di 20mila euro. Una misura pensata per sostenere la conversione ecologica del trasporto merci urbano, settore che influisce in modo significativo sulla qualità dell’aria nelle città. Secondo i dati di Legambiente, ben il 71% dei capoluoghi italiani supera i nuovi limiti europei per il PM10 e quasi il 50% quelli per il biossido di azoto.

La strategia del Governo prevede che la sostituzione dei veicoli inquinanti sia concentrata nelle aree più colpite dallo smog, come la Pianura Padana, dove i livelli di inquinamento atmosferico restano tra i più alti d’Europa. Questa scelta mira a massimizzare l’impatto ambientale del provvedimento, intervenendo dove il beneficio sulla salute pubblica sarebbe più significativo. Con un parco auto che in Italia ha un’età media di oltre 13 anni, rinnovare i mezzi circolanti diventa una priorità. A ciò andrebbe affiancato, però, anche un potenziamento del trasporto pubblico locale e delle soluzioni di mobilità condivisa.

Il percorso verso l’avvio a settembre non è stato semplice: il programma era inizialmente previsto per giugno 2025, ma vari rinvii hanno creato incertezza e rallentato il mercato. L’attesa ha di fatto congelato molte decisioni d’acquisto, penalizzando sia le concessionarie che i potenziali acquirenti. Ora il settore attende conferme definitive, con la speranza che la nuova data segni davvero l’inizio di una fase di rilancio per la mobilità elettrica in Italia, evitando ulteriori ritardi che rischierebbero di compromettere gli obiettivi di decarbonizzazione fissati a livello europeo.

Per approfondire il tema, rinnoviamo l’invito a contattare lo Sportello Energia del Comune di Padova prenotando un appuntamento telefonico con una consulente o un consulente qualificato.

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