È già passato un mese dall’Overshoot Day 2024 per l’Italia: secondo il Global Footprint Network è in questa giornata che l’Italia ha raggiunto l’Overshoot Day, ovvero il giorno in cui abbiamo esaurito tutte le risorse naturali rinnovabili disponibili per l’anno in corso. Dal 20 maggio l’Italia ha iniziato a consumare quelle future, a cominciare da quelle del 2025. Questo dato sottolinea come il nostro Paese sia in un grave deficit ecologico, con un consumo di risorse naturali che supera di gran lunga la capacità di rigenerazione del nostro territorio.
L’Overshoot Day varia da Paese a Paese e cambia ogni anno in base ai comportamenti e alle politiche di gestione delle risorse naturali. Secondo l’ultima analisi condotta da Unicusano, l’Italia è tra i Paesi che consumano più rapidamente le proprie risorse, utilizzando il 500% delle proprie capacità rigenerative. Questo dato ci colloca tra le nazioni meno sostenibili a livello globale: siamo una nazione in deficit ecologico, spendiamo più delle risorse che abbiamo, e immettiamo in atmosfera più CO2 della capacità che hanno gli ecosistemi di assorbirla.
La fotografia scattata indica che l’Overshoot Day per l’Italia si verifica sempre prima segnando un crescente stress sui sistemi naturali. Sebbene l’Italia non sia ai livelli di consumo di altri Paesi, rimane comunque tra i peggiori in Europa: con un’impronta ecologica pro capite di 4 ettari globali (Gha), ogni italiano consuma significativamente più risorse della biocapacità disponibile, che è di solo 1 ettaro globale pro capite. In confronto, l’impronta ecologica italiana è leggermente inferiore alla media europea, pari a 4,5 Gha pro capite, e anche inferiore a quella di Francia e Germania, rispettivamente 4,3 e 4,5 Gha pro capite, ma superiore a quella della Spagna, che si attesta a 3,9 Gha pro capite. Le principali cause di questo consumo eccessivo sono i trasporti e il consumo alimentare.
È quindi urgente investire in energie rinnovabili, adottare pratiche di produzione e consumo più sostenibili e promuovere la conservazione ambientale, per non compromettere la capacità rigenerativa del pianeta e preservare il benessere conquistato. Tornare nei limiti naturali deve essere visto come un’opportunità di avanzare verso tecnologie più pulite e un’economia più equa. Il consumo eccessivo di risorse contribuisce all’aumento della temperatura globale. Le conseguenze di inondazioni, siccità, erosione del suolo, ondate di calore e innalzamento dei mari colpiranno duramente chiunque. La soluzione richiede un cambiamento radicale e tempestivo: sociale, politico, economico e culturale. Gli obiettivi da perseguire includono la decarbonizzazione, diete a base vegetale, una pianificazione urbana che preservi gli spazi verdi, la riduzione della plastica e l’adozione di comportamenti d’acquisto più sostenibili.